Il kebab è un piatto a base di carne che affonda le sue radici nelle tradizioni culinarie del Medio Oriente, con particolare diffusione nei territori dell’odierna Turchia, dell’Iran e dei paesi arabi. Il termine “kebab” deriva dalla parola persiana “kabāb”, che significa “carne arrostita”. In origine, si trattava di carne cucinata allo spiedo o sulla brace, una tecnica antichissima legata alla pastorizia e ai nomadi delle regioni asiatiche. Con il tempo, il concetto di kebab si è evoluto assumendo varie forme, tra cui il celebre “döner kebab” turco, che si distingue per la carne cotta su uno spiedo verticale e affettata sottilmente al momento del servizio.
Il döner kebab ha conosciuto una straordinaria popolarità nel corso del XX secolo, soprattutto in Europa, dove è diventato un cibo da strada molto apprezzato. In Germania, in particolare, è stato introdotto dalla comunità turca e ha trovato ampia diffusione nelle grandi città e, da lì, nel resto del continente. Sebbene venga spesso consumato in panini o piadine con verdure e salse, il cuore della preparazione resta la carne, che può essere di agnello, pollo, manzo o una combinazione di queste, marinata e cotta lentamente.
Come preparare il kebab a casa
Preparare il kebab a casa richiede un po’di attenzione e cura nella scelta degli ingredienti, nella marinatura della carne e nella cottura che, pur non avvenendo su uno spiedo verticale, può essere riprodotta con efficacia tramite metodi alternativi. Il primo passo è selezionare la carne, preferibilmente pollo o manzo, tagliata a fette sottili. Questa viene lasciata marinare per almeno due ore in una miscela composta da yogurt, succo di limone, aglio, cipolla, olio d’oliva e spezie tipiche come cumino, coriandolo, paprika, pepe nero e pepe di Cayenna. La marinatura conferisce alla carne la morbidezza e l’aroma caratteristici del kebab autentico.
Una volta completata la marinatura, la carne viene disposta in modo stratificato, ricreando una sorta di piccolo cilindro che può essere cotto in forno o su una griglia. In alternativa, è possibile utilizzare una padella antiaderente ben calda e cuocere le fettine una ad una, assicurandosi che siano ben dorate all’esterno e morbide all’interno. Dopo la cottura, la carne va tagliata ulteriormente in striscioline sottilissime, riproducendo l’effetto visivo della carne tagliata dal tradizionale spiedo.
Il pane è un altro elemento essenziale del kebab. Tradizionalmente si utilizza il pane pita oppure dei panini morbidi in grado di contenere la carne e gli altri ingredienti senza rompersi. In Italia possiamo trovare diversi tipi di panini adatti al kebab nel reparto del pane dei supermercati ben forniti, come Bennet ad esempio. In alternativa, ci si può cimentare nella preparazione in casa del pane pita. Per prepararlo occorre impastare farina, acqua, lievito di birra, zucchero e un pizzico di sale, lasciando lievitare l’impasto fino al raddoppio del volume. Successivamente, si divide l’impasto in palline che vengono stese e cotte in forno molto caldo o in padella, fino a ottenere il caratteristico rigonfiamento e una doratura esterna.
Per completare il kebab si aggiungono verdure fresche come lattuga, pomodori, cipolle e cetrioli, oltre alla tipica salsa allo yogurt. Gli ingredienti vanno disposti nel pane ancora caldo, insieme alla carne tagliata, per offrire un risultato finale saporito, equilibrato e molto vicino all’esperienza originale del kebab tradizionale.
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